T26E3 Pershing "Fireball"

Il modello riproduce il carro T26E3 battezzato Fireball (n. di produzione 38 registrazione USA 30119848 e in carico alla compagnia F del 33 Armored Regiment, 3 Armored Division)

KIT DI MIGLIORAMENTO UTILIZZATI:

- cingoli in resina della WWII Productions,

- foglio di fotoincisione della Eduard,

- canna del cannone e delle mitragliatrici M2 e M1919 della RB Models,

- lo scudo del cannone dotato di telo di protezione della Tiger Models,

- decals della Archer con i codici portuali di spedizione.

Le casse laterali sono delle copie in resina autoprodotte di quelle un Pershing della Dragon con le relative maniglie di migliore fattura migliore rispetto alle originali.

MIGLIORAMENTI APPLICATI

Riduzione finale: ricostruzione dello spessore esterno, del condotto di rabbocco dell'olio e eliminazione dei rinforzi montati nel dopoguerra e, forse, su pochi esemplari verso la fine delle ostilità. Dato che Fireball apparteneva alla prime serie prodotta, ne era certamente privo.



 

Ricostruzione dei due martinetti per il serraggio del cingolo: qui uno rifatto (11 parti) e l'originale Tamiya in un sol pezzo. Saranno poi aggiunte le fotoincisioni dei sostegni alla torretta

 


 

Portello del pilota e del copilota (chiuso e quindi senza i particolari interni) con le foto del manuale e di un carro reale .
Le resine vengono da un kit di miglioramento dello Sherman mentre il perno di fissaggio è una copia di quello presente in torretta dello stesso kit. Sullo scafo è stato fissato il relativo sostegno.

(le foto del caro reale sono di Pierantonio Farina)


Sospensione adattata per la futura basetta.
Tamiya ha riprodotto la sospensione mobile e per permettere il movimento dei bracci della sospensione ha realizzato gli ammortizzatori in compressione e le molle a cartoccio di fine corsa senza i bovoli esterni.
I primi sono stati migliorati prima usando parti di un Pershing della Dragon e poi con pezzi di recupero (quelli più nascosti dalle ruote).
I secondi sono stati clonati dall'unica molla riprodotta nel kit con i suoi bovoli (quella anteriore).


L'effetto con le ruote montate


Interventi vari sullo scafo e in particolare sulla parte posteriore.
Gli occhioni di traino sono stati riprodotti in resina partendo da quelli del kit in modo da poter posizionare i ganci in modo diverso e più realistico rispetto a quanto previsto da Tamiya.
Sono state anche rifatte le sedi per le barre di torsione di apertura dei portelli anteriori che poi verranno riprodotte con del tondino in plastica.

 

Fanaleria anteriore sinistra con riproduzione dei rinforzi dei parafanghi (interno ed esterno), del cavo di alimentazione e dell'alloggiamento del perno di chiusura del vano del faro quando questo era smontato.
 



L'area posteriore con le stuccature necessarie, la ricostruzione degli attacchi dei parafanghi e il gruppo fanaleria destro (supporto della Formation, luce da un kit Italeri, protezione faro autocostruita).

Per finire la torretta e gli accennati problemi di fissaggio dello scudo telato.

Alcune immagini dello stato finale del modello.


 

La parte mancante del telone è stata ricostruita con dello stucco epossidico e successivamente è stato riprodotto il sistema di fissaggio con plasticard e semplici gocce di vinavil a simulare i perni.
Il cesto laterale proviene dal kit Dragon. Nella realtà era unicamente destinato a contenere il parabrezza che il pilota usava in caso di maltempo mentre il telo di copertura del carro andava fissato lateralmente alla miriade di ganci posti lungo la fiancata destra.

Il terzo gancio per il fissaggio della gru per il sollevamento del motore (qualcosa di simile al sistema tedesco) caratteristico di questa versione del carro ed eliminato nelle serie successive. Il modello Tamiya, a differenza del Dragon, presenta solo parte della piastra di fissaggio del gancio.

Il modello terminato